Quello della keyword density (KD) è tra i temi più dibattuti e trattati di sempre nel mondo Seo. La “densità delle keyword” indica la percentuale con cui una parola chiave – o un’intera keyphrase – viene ripetuta nel contenuto di una pagina web, rapportata alla quantità totale delle parole che quella pagina contiene.
Sulla densità ideale di parole chiave all’interno di un contenuto web si è scritto e dibattuto molto. Tra le leggende metropolitane che riguardano tale tecnica, al primo posto c’è la convinzione che “spingere” la densità al limite possa rappresentare una strategia vincente per scalare le Serp di Google. Inseguire il mito di una keyword density ottimale ha spinto molti Seo nell’errore di ripetere molteplici volte all’interno di un testo la stessa parola chiave.
Ripetere la parola chiave eccessivamente, sfociava, in passato, nella banale tecnica del keyword stuffing (letteralmente, “imbottitura di parole chiave”): questa pratica maliziosa, che non produce alcun apporto positivo alla user experience, è stata oggetto della penalizzazione più dura da parte dei motori di ricerca.
La densità di parole chiave all’interno del testo non rappresenta una variabile valutati da Google. Essa non appare in alcun brevetto ed è in evidente contraddizione con i concetti (linearizzazione, stemming, filtrazione etc) che i motori di ricerca sfruttano per determinare la rilevanza di una key. Perché la keyword density possa considerarsi valida, essa dovrà prendere in esame altri fattori rispetto alla semplicistica reiterazione delle parole chiave:
- – La keyword proximity (o prossimità delle parole chiave), che definisce la vicinanza di più key.
- – La co-occorrenza, che prende in considerazione l’analisi semantica latente e riguarda la frequenza di co-citazione di più termini.
- – Le modalità in cui le keyword sono ripartite all’interno di una pagina web, che influenzano la keyword density.
- – Corretta divisione della pagina in topic principale e sottotemi.
- – Utilizzo delle keyword nelle strutture HTML più importanti.