La scelta delle keywords è la vera forza della Seo, soprattutto conciliando le parole chiave della long tail con il proprio budget a disposizione. Le reali intenzioni dello user 2.0 sono complesse e i search engine vengono interrogati in base a query sempre più estese, lontane dalle vecchie keywords secche, su cui è impossibile competere.
Basti fare un esempio: digitando su Google il termine “ristorante” emergono alcuni milioni di risultati che possono fuorviare lo stesso utente. Per questa ragione, si tende ad affinare la ricerca (es. “ristorante più economico di Napoli”): così la concorrenza è inferiore e la possibilità di posizionarsi positivamente diventa più elevata. Questa tipologia di scelta delle keywords rientra nella teoria della coda lunga. In virtù dell’elevata competitività, è evidente che l’attenzione di chi crea un contenuto si concentri su un numero elevato di keyword poco cercate ma che, sommate, riconsegnino una quota alta di visite (long tail).
Più è elevato il tasso di competitività di una keyword più questa avrà un costo oneroso. Tornando all’esempio precedente: l’inflazionata parola chiave “ristorante” sarà economicamente inaccessibile. Com parole chiave nella long tail (“ristorante più economico a Napoli” o “ristorante con i prezzi più bassi a Napoli”) colpiremo nicchie più interessate, razionalizzando i costi nel migliore dei modi.
Per la scelta delle keywords, strutturate contemplando longtail e budget ottimizzato, esistono numerosi tool online. Tra questi Keyword Tool (http://keywordtool.io/), che offre tutta una serie di keywords correlate tra loro, riconsegnando anche parametri indispensabili come il Search volume, il CPC e la Competition.
A questo punto si potrà procedere con la pianificazione in AdWords delle parole chiave generiche rintracciate. Dopo un periodo di prova, statistiche alla mano, potremo verificare se la nostra scelta di puntare un certo budget sulle keywords della long tail avrà dato buoni frutti: con molta probabilità, dal test si evincerà che la scelta delle kewords in questione avrà generato poche visite la cui somma, tuttavia, avrà prodotto una mole di utenti superiore a quella di una keywords secca e competitiva e avrà comportato una spesa decisamente inferiore.